Trattamenti e consulenze di naturopatia a Prato

Moxa a Prato presso la naturopata Francesca Zucchelli

Moxa

Si dice che la Moxa abbia avuto origine nella Cina settentrionale almeno 3.000 anni fa e si applicasse sui punti di agopuntura ben prima dell'avvento degli aghi. Utilizzato prevalentemente in Asia, ma divenuto molto utilizzato anche in Occidente negli ultimi anni, la moxibustione è un trattamento efficace per il dolore e spesso è risolutiva dove l’agopuntura non è sufficiente. Nel "Nei Jing" - un testo fondamentale di medicina cinese - si dice che moxa "fa quello che l'ago non può".

Il nome "moxa" è una versione occidentalizzata della parola giapponese "mogusa", che significa "erbe infuocate". La pratica prevede la bruciare dei sigari o dei coni di erbe medicinali vicino o sul corpo. La moxa fornisce un calore che penetra in profondità ed è in grado di risolvere il freddo localizzato internamente.

Per i medici antichi, il principio guida era l’equilibrio e la moxa è in grado di riequilibrare le zone in cui gli agenti patogeni, quali il freddo o l’umido, sono entrati nel corpo. Quando si presenta ad un operatore un paziente che è freddo e debole e ha bisogno di calore e forza, il rimedio principale per questa situazione di squilibrio si chiama moxibustione. Attraverso la palpazione possiamo percepire le aree fredde o umide e proprio su queste zone si applica la moxa che è in grado di riportare calore nell’area e di riassorbire l’umidità interna. Oggi la moxa è usata per trattare una vasta gamma di problemi, come disturbi cronici digestivi, problemi mestruali, problemi riproduttivi e malattie avanzate come la tubercolosi, la malattia di Lyme e il cancro.

La moxa è composta da una pianta molto comune e infestante chiamata artemisia (Artemisia vulgaris), che viene spesso prescritta in erboristeria per disturbi uterini, come dolore da parto, crampi mestruali e forti emorragie, oltre a disturbi digestivi, ormonali e circolatori. Per l'uso nella moxibustione, l'artemisia viene trasformata in un materiale spugnoso chiamato lana di moxa. L’odore sprigionato dalla combustione dell’artemisia è altamente curativo e spesso le malattie da raffreddamento migliorano con l’inalazione del fumo sprigionato dalla moxa.

Il fumo di Artemisia ha un effetto calmante sul sistema nervoso. Una volta che i clienti riescono ad abituarsi al suo odore un pò pungente, esso risulta addirittura gradevole ed alcune persone scivolano in un piacevole riposo tonificante durante il trattamento di moxibustione.

Gli antichi medici cinesi scelsero l'artemisia perché aveva tutte le qualità giuste: si trova facilmente in natura, produce un calore costante e lento oltre a essere una pianta ritenuta magica, legata al mondo del soprannaturale. In testi molto antichi si dice che: “l'artemisia va usata contro il qi malvagio o i fantasmi o cose tossiche come serpenti e scorpioni e gli esseri striscianti e inquietanti non le piacciono molto…”.

Oltre ai sigari, si usano dei piccoli coni di erba pressata posti direttamente sulla cute lungo i punti di agopuntura, lungo la colonna vertebrale con effetti positivi sul sangue, sul sistema immunitario e per la rigenerazione cellulare. Uno studio del 1998, pubblicato sul Journal of American Medical Association, ha rilevato che nel 75% delle donne incinte con il feto podalico, questi tornavano nella posizione corretta grazie all’uso della moxa bruciata su un determinato punto di agopuntura situato sulla punta del mignolo del piede.

Ci sono momenti in cui la moxa non è indicata, come con la febbre, un’infezione, un'eczema e altri segni di calore in eccesso. I punti sull'addome e sulla zona lombare dovrebbero essere evitati nelle prime fasi della gravidanza.

Le tecniche di moxa sono divise in due categorie: diretta e indiretta. Il metodo diretto, che richiede un professionista esperto, brucia direttamente un chicco o un cono di artemisia sulla pelle. Con il metodo indiretto, la brace del sigaro di moxa calda si trova a circa due centimetri di distanza dal corpo. Il metodo indiretto è facile da apprendere e spesso un professionista può dare al paziente un sigaro moxa e un punto di agopuntura per continuare il trattamento a casa. Si dice che: "Una volta che hai sentito il calore penetrare, saprai di aver fatto un buon lavoro”

Una sessione di moxibustione solito dura tra i 10 e i 20 minuti e sono solita integrare al massaggio shiatsu o alla riflessologia plantare delle sessioni di moxa, come rafforzativo del messaggio riequilibrante indotto dal trattamento.


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Indirizzo e Contatti

Francesca Zucchelli
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Francesca Zucchelli naturopata a Prato