Gli Dei della medicina in tutto il mondo

Le antiche divinità greche come Apollo, il dio delle arti mediche e delle scienze, suo figlio Asclepio, istruito nella medicina dal centauro Chirone, Artemide ed Ilizia, le dee delle ostetriche e del parto, Igea, la dea dell'igiene e della pulizia, Iaso e Panacea, le dee delle cure, dei rimedi e unguenti medicinali, sono le più note divinità della salute e del benessere nel mondo occidentale, ma per quanto riguarda le antiche culture dell'est e di tutte le altre popolazioni della terra esistono importanti figure soprannaturali eclissate dalle narrazioni europee più dominanti, ma non per questo meno significative.

Far luce sulle divinità dei popoli non occidentali, ci consente di ampliare la nostra prospettiva e ci aiuta a comprendere come tutti gli abitanti del pianeta abbiano considerato sacri i loro dei e dee, accostando ad essi alcune delle erbe sacre preferite che abbiamo imparato a conoscere anche nell'occidente del mondo.

 

DHANVANTARI è il chirurgo per eccellenza, la divinità che ha fondato e diffuso il ramo della chirurgia insieme alle altre discipline mediche ayurvediche. Si narra che questa mitica divinità fosse nata con una mano i testi l'Ayurveda e con l'ambrosia nell'altra. L'erba sacra nella medicina ayurvedica ormai famosissima anche in occidente è la Ashwagandha (Withania somnifera).

 

In Giappone si venera il piccolo ma grande dio SUKUNA-HIKONA, una divinità nana che si ritiene abbia svolto un ruolo cruciale nella costruzione del mondo, nella protezione degli animali, nella prevenzione delle malattie oltre a essere il dio che ha inventato il sakè. Sukuna-hikona insegnò come curare gli esseri umani e il bestiame oltre a mostrare i benefici terapeutici delle sorgenti termali. Secondo la leggenda, lasciò il Giappone per sempre quando sentì che il suo scopo era stato raggiunto. La pianta sacra nella medicina giapponese è il Tè verde Matcha, usato anche nella cerimonia del Chado (la via del Tè) secondo stili e forme diverse. 

 

Nella religione ancestrale Taíno degli indigeni caraibici che un tempo abitavano l'attuale Cuba, Repubblica Dominicana, Giamaica, Porto Rico, Bahamas ecc., il culto zemi (spirito) era incentrato ATABEY. Questa formidabile figura materna si dice che abbia dato alla luce se stessa, due gemelli e il mondo intero senza rapporti sessuali. Atabey incarna la natura e in particolare le acque sacre. Per garantire un parto sicuro, le donne Taíno pregavano Atabey e la rappresentavano come una partoriente a gambe incrociate a forma di rana. Simboleggiava la fertilità ma i suoi poteri si estendevano anche alla musica, alla bellezza e alla creazione stessa. L'erba sacra nella tradizione dell'America centrale è la Cannabis sativa, la pianta psicoattiva più popolare del pianeta. L'umanità ha fatto uso di quest'erba per migliaia di anni per venerare gli dei, favorire il benessere e perfino per fabbricare corde e carta.

 

Per molti popoli del Pacifico nord-occidentale, KUMUGWE rappresenta salute e ricchezza e si credeva che risiedesse nelle profondità oceaniche. Nella mitologia delle nazioni indigene Nuxalk, Kumugwe è colui che domina il flusso e riflusso delle maree; si dice che i suoi poteri includano la visione del futuro, conferendo forza a coloro che ottengono il suo favore e la guarigione di malati e feriti. La pianta simbolo e sacra è l'Ibisco. In Polinesia, da sempre, l'Ibisco è portato tra i capelli dalle ragazze; i ragazzi invece sono soliti appoggiarne un fiore sull'orecchio destro, se sono fidanzati, sull'orecchio sinistro, se sono “liberi”.

 

Al di fuori della nazione sudafricana Zulu, il cui modo principale per preservare l'eredità di SONZWAPHI è attraverso storie orali, è eccezionalmente difficile scoprire le storie sull'origine di questa divinità guaritrice. Ciò che è più accessibile nei documenti moderni è l'importanza complessiva del culto degli antenati nella religione Zulu. Risiedendo nel mondo degli spiriti "di sotto", gli antenati si connettono con i vivi sotto forma di sogni, animali o malattie. Si dice che gli indovini conosciuti come sangoma arrivino prima sotto forma di malattia, e poi aiutino ad avviare un processo di guarigione che include l'apprendimento di come interpretare i sogni e come usare le erbe medicinali. La pianta di guarigione è il Rooibos, conosciuto anche come tè rosso del Sudafrica, una bevanda dalle origini antichissime. Questo tè non contiene caffeina e può essere consumato sia caldo che freddo. È noto per le proprietà benefiche associate alla sua composizione ricca di antiossidanti, vitamine e minerali.

Sebbene possa sembrare una contraddizione che il cosiddetto "dio dell'ubriachezza" fosse anche associato a piante magiche, radici, erbe medicinali, guarigione e fertilità, PATECATL era anche conosciuto come il "Signore della Terra delle Medicine". Nella mitologia azteca, Patecatl è il signore dell'agave e del pulque, la bevanda alcolica fermentata più antica del mondo (nota anche come la "bevanda degli dei") che si ricava da essa. Si ritiene che abbia donato agli aztechi il cactus allucinogeno peyote. Il peyote è noto da oltre 5.000 anni: il suo uso consolidato come sostanza psichedelica nei rituali mesoamericani precolombiani del passato e tra gli sciamani indigeni di oggi l'ha reso una delle piante più ricercate al mondo. Numerose le piante sacre azteche oltre al peyote: l'amaranto, il cacao e il peperoncino, usato come moneta di scambio alla stessa maniera dei semi del cacao.

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